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Latini, Brunetto
La rettorica

Argomento 97

TULLIO

Inn odio saranno messi dicendo com'ellino anno fatta alcuna cosa isnaturatamente o superbiamente o crudelmente o maliziosamente.


SPONITORE

Noi potemo i nostri adversarii mettere inn odio dell'uditore se noi dicemo ch'elli anno alcuna cosa fatta isnaturalmente, contra l'ordine di natura, sì come mangiare carne umana et altre simili cose delle quali lo sponitore si tace presentemente. O se noi dicemo ch'elli abian fatto superbiamente, cioè non temendo né curando de' signori né de' maggiori, avendoli per neente. O se noi dicemo ch'elli abbiano fatto crudelmente, cioè non avendo pietà né misericordia de' suoi minori né di persone povere, inferme o misere. O se noi dicemo ch'elli abbiano fatto maliziosamente, cioè cosa falsa e rea, disleale, disusata e contra buono uso. Et di tutto questo avemo exemplo nelle parole che Boezio dice contra Nero imperadore: «Ben sapemo quante ruine fece ardendo Roma, tagliando i parenti et uccidendo il fratello e sparando la madre». Altressì fue malizioso fatto il qual racconta Eurifiles di Medea, che stava scapigliata tra ' monimenti e ricogliea ossa di morti. Omai à detto lo sponitore sopra 'l testo di Tullio come noi potemo mettere il nostro adversario in odio et in malavoglienza dell'uditore. Da quinci innanzi dicerà come noi li potemo mettere in loro invidia.