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Latini, Brunetto
La rettorica

Argomento 42. Del genere.

TULLIO

Controversia del genere è quando il fatto è conceduto e sono certi del nome d'esso fatto; ma è questione della quantitade del fatto o del modo o della qualitade, in questo modo: giusto o ingiusto - utile o inutile - e tutte cose nelle quali è questione chente sia quel fatto.


SPONITORE

In questa parte dice Tulio della questione del genere, e di questa è tanto detto dinanzi che 'n poche parole dimorerà lo sponitore; e dice che quella controversia è del genere nella quale l'accusato confessa il fatto et è in concordia coll'accusatore del nome d'esso fatto, ma sono in discordia della quantitade del fatto, cioè se grande o piccolo o molto o poco. Verbigrazia: Un grande Romano quando dovea cacciare i nemici del suo comune si fugìo. Fue accusato ch'avea fatto danno e male alla maestà della città di Roma; l'accusato confessa il fatto e 'l nome del facto. Dice l'accusatore: «Questo è grande danno». Dice l'accusato: «Non è grande, ma piccolo». Ed è la discordia tra lloro della quantità, cioè se quel male è grande o piccolo. O sono in discordia del modo, cioè della comparazione del fatto, sì come fue detto qua indietro nell'exemplo di Cartagine, qual fosse la migliore parte tra disfare o lasciare. O sono in discordia della qualitade del fatto, sì come pare in exemplo d'Orestes che uccise la sua madre, e fue accusato che ll'avea morta ingiustamente; et esso si difende e dice che ll'à morta giustamente, ma bene confessa il fatto e 'l nome del fatto; ma sono in discordia della qualità, cioè se ll'àe fatto giustamente o ingiustamente. Ben è vero che Tulio non mette in exemplo della quantitade nel testo, né della comparazione, se non solamente della qualitade; e questo fae perciò che più sovente ne vien tra lle mani che non fanno l'altre, e perciò dice che tutte cose nelle quali si confessa il fatto e 'l nome del fatto, ma è questione della qualità d'esso fatto, sì è controversia del genere. Et poi che Tullio à detto di questa questione del genere secondo il suo parimento, sì procede immantenente a riprendere Ermagoras dell'errore suo in questa controversia del genere.