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Latini, Brunetto
La rettorica

Argomento 40. Del fatto.

TULLIO

La contraversia del fatto si puote distribuire in tutti tempi: ché ssi puote fare quistione che è essuto fatto, in questo modo: «Ulixes uccise Aiace o no?». Et puotesi fare questione che ssi fa ora, in questo modo: «Sono i Fregelliani in buono animo verso lo comune o no?». Et puotesi fare questione che ssi farà, in questo modo: «Se noi lasciamo Cartagine intera, e' verranne bene al comune o no?».


SPONITORE

In questa parte dice Tulio che lla controversia la quale è di fatto che ssia apposto ad altrui, la quale àe nome constituzione congetturale sì come fue detto in adietro e messo in exempli, sì puote essere in tutti tempi, cioè preterito, presente e futuro. Nel preterito pone Tulio l'exemplo della morte d'Aiaces, che fue cotale. Stando l'assedio di Troia sì fue morto il buon Achilles, et apresso la sua morte fue grande questione delle sue armi intra Ulixes et Aiaces. Et certo Ulixes fue, secondo che contano le storie, il più savio uomo de' Greci e 'l milior parliere, sicché per lo grande senno che i_llui regnava e per lo bene dire mettea in compimento le grandi vicende, alle quali altre non sapea pervenire, e perciò adoperò e' più di male contra ' Troiani per lo suo senno che non fecero quasi tutta l'oste per arme, et alla fine si parve manifestamente, ch'elli fue trovatore del cavallo per lo quale fue Troia perduta e tradita; ma veramente in guerra non si fatigava molto con arme e non era di gran prodezza, ma tuttavolta dimandava che lli fossono concedute l'armi d'Achilles, e dicea che nn'era degno e ch'avea in quella guerra ben fatta l'opera perché etc. Et dall'altra parte Aiaces era uno cavaliere franco e prode all'arme, di gran guisa, ma non era pieno di grande senno e sanza molto <   >francamente avea portate l'armi in quella guerra, e perciò domandava l'armi d'Achilles e dicea che non si conveniano ad Ulixes. Onde alla fine l'armi furono concedute ad Ulixes, per la qual cosa montò tra lloro tanta invidia che divennero nemici mortali; et in questo mezzo tempo fue morto Aiaces e fue della sua morte accusato Ulixes, et esso si difendea e negava; e di questo sì era questione di fatto in preterito, cioè che già era fatto in tempo passato. Inel presente tempo mette Tulio l'exemplo de' Fragellani, che furo una gente i quali furono accusati in Romach'elli aveano male animo contra il comune. Et elli si difendeano e diceano che ll'aveano buono e dritto; e di ciò sì era questione di fatto presente, cioè se sono ora presentemente di buono animo o no. Nel futuro mette Tulio l'exemplo di Cartagine, la quale fue una delle più nobiLi cittadi e delle più poderose del mondo, e tenne guerra contro a Roma, sì ch'alla fine i Romani vinsero e presero la terra; e furo alcuni che voleano che lla cittade si disfacesse per lo bene di Roma, et altri consigliaro del no, perciò che 'l meglio ne potrebbe advenire s'ella rimanesse intera, e di ciò è questione del tempo futuro, cioè se bene o male n'averrà se Cartagine rimanesse intera o s'ella si disfacesse. Ma poi che Tulio à detto della controversia del fatto, sì dicerà di quella del nome in questo modo.