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Guittone d'Arezzo
Rime

CCXXVIII

Invita un suo «diletto figlio» a darsi tutto a Dio.

Lo dire e 'l fatto tutto certo e 'l sono
piacem'assai certo, deletto figlio;
perché in amor tuo lo core pono,
in prode te tenere m'assottiglio.
For che m'engiuliasti in ponto alcono,
troppo servendo in che vengiar non viglio.
In tale engiulia assai degn'è perdono,
ingiuriando sì non te simiglio.
Crede figlio mio, non già io taccia
a tutto ciò che te voler s'addia;
ma tuttavia de me non confidare;
ma, quanto poi, con Dio stretto t'abbraccia,
e tutto solo lui piacer desia:
confida d'esso, e non temere orrare.