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Guittone d'Arezzo
Rime

CXCIII

Il buon desiderio.

Pensand'om che val bon disio, fa d'esso
che desia. Qual è no lo procura?
Non ozioso star mai li è permesso:
desio lo punge e mettelo 'n rancura.
Und'abonda 'n sé, e, bon ovrando, spesso
sì fa vertute, quale, se ben dura,
vertuos'e beato om fa appresso,
e dà bon tutto: degno atto e' lavura.
Onni cosa che val, val solamente
da la propia sua operazione,
como non bono grand'omo valente.
Operi bon chi di bon vol menzione,
e non a bon restia già, ma promente
a miglior sempre se pungia sperone.