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Guittone d'Arezzo
Rime

CLXXVII

L'avarizia.

Avarizia tu meriti affanno
de plusor parte; e molt'angosci'ha 'n core,
ove più prende te, con più tradanno;
ché dentro voiti, u' piò enpi di fore.
Ricchezze sempre in te pover on fanno:
legne a foco son, montando ardore;
non mai soggiorno i toi giorn'e nott'hanno
in acquisto, in guardia od in timore.
Religiosi fai propietari,
somoniachi chierchi e baratteri,
baron rattor, cavaler usurari,
ladrone e fel ciascun nel su' misteri,
d'amici e di fratel grand'aversari,
e tener fai quasi Iddio denieri.