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Guittone d'Arezzo
Rime

CLXIII

Si lamenta d'essere stato ribelle a Dio.

Ahi, che villano e che folle follore
fue ribellarmete, benigno Dio!
Or no, lasso, sacc'eo che creatore
e salvator e redentor se' mio?
e non che tu d'ogni meo ben fattore
e vero sanator d'onni meo rio?
e non, con se', d'ogni segnor segnore,
re d'onni re e bon del tutto e pio?
e non che me chieri far posseditore
d'onni tuo ben, sì fort'haime 'n desio?
Ed io pur desdegnando e perseguendo,
come tu reo o meo grande avversaro,
e, ch'eo non potea più, sempre dolendo;
e tu, tradolze meo bon segnor caro,
pur piacente sempre ème, cherendo,
sì come forte fuss'eo necessaro.