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Guittone d'Arezzo
Rime

CXXXVII

Non sa come possa sperare nella bontà della donna.

Donna, lo reo fallire mi spaventa,
quando mi membra lo meo cor fallace
la fellonia, come dava intenta
di stare a voi fiero e contumace.
Sì ch'eo non posso veder come assenta,
che 'n voi deggia trovar mercé verace,
se non che vostra bontate consenta
di rivocarmi a servo, se 'l vi piace;
scusandomi, ch'Amore isnaturato
ognora stretto in tal guisa m'affrena,
ch'eo son dispensatore d'umiltate;
ed altra volta mi tien sì infiammato
del vostro orgoglio e la doglia e la pena,
ched eo despero in quella volontate.