IX x
Ch'eo cor avesse, mi potea laudare
avante che di voi foss'amoroso,
ed or è fatto, per tropp'adastare
di voi e di me, fero ed argoglioso:
ché subitore me fa isvariare
di ghiaccio in foco e d'ardente geloso;
tanto m'angoscia 'l prefondo pensare
che sembro vivo e morte v'ho nascoso.
Nascosa morte porto in mia possanza,
e tale nimistate aggio col core
che sempre di battaglia me menaccia;
e chi ne vol aver ferma certanza,
riguardimi, se sa legger d'amore,
ch'i' porto morte scritta ne la faccia.