XIV xvii
Sì sono angostioso e pien di doglia
e di molti sospiri e di rancura,
che non posso saver quel che mi voglia
e qual poss'esser mai la mia ventura.
Disnaturato son come la foglia
quand'è caduta de la sua verdura,
e tanto più che m'è secca la scoglia
e la radice de la sua natura:
sì ch'eo non credo mai poter gioire,
né convertir - la mia disconfortanza
in allegranza - di nessun conforto;
soletto come tortula voi' gire,
solo partir - mia vita in disperanza,
per arroganza - di così gran torto.