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Giamboni, Bono
Il libro de' Vizî e delle virtudi

Capitolo LXVII. De le parole che dice di non atare in altro il fattore dell'opera che in acquistar paradiso.

Appresso disse: - Figliuol mio, se ti ricevessimo per fedele, non voglio che sia tuo intendimento che t'atassimo in altra vicenda che in acquistare paradiso. E se per altra vicenda ci volessi, non saresti servito; anzi, se ci acorgessimo che ci menassi sotto spezie di questo, e altri tuoi intendimenti ne compiessi, l'avremmo molto per male, e mosterremmolti per innanzi che ne fossimo dolenti.

E io dissi: - Perché dite queste parole? Crede' forse che io sia traditore, che cosí malamente v'ingannasse, che desse vista d'una cosa e un'altra facesse? - Ed ella disse: - Figliuol mio, non ti dare maraviglia perché ti diciamo queste parole, perché troviamo che la maggior parte de' gran mali che son fatti nel mondo, son fatti e compiuti alle nostre cagioni e sotto specie di ben fare, e per altra via non sarebbero menati a compimento. Di questo non ci possiamo accorger dinanzi, se non quando il male è commesso: perché tant'è la buona fede ch'aviamo ne le belle parole che ne dite e ne' be' reggimenti che mostrate, che vi riceviamo per fedeli e facciànvi venire in grazia de le genti, e non sappiamo i vostri mali intendimenti, perché solo Idio il cuor delli uomini conosce: e voi ne gittate queste zare. Ma vendichialle molte volte grandemente, a tal otta che a pena ne ricorda a chi l'ha fatto - ma a noi non esce di mente mai. E come a te dinanzi il ricordiamo, cosí si ricorda a tutti quelli che voglion esser di nostra compagnia -. E io dissi: - Non voglio che in altro mi serviate principalmente, che in acquistar paradiso. Ma non può esser che la vostra amistade non vaglia a molt'altre cose in questo mondo; e di quel non voglio esser repetato, perché non intendo a quelle principalmente venire, né vi richiedere per quelle cagioni. E se per neun tempo mi venisse voglia d'ingannarvi per quella via ch'avete detto, delle vostre mani non possa campare, che in questo mondo gran vendetta non ne sia, ché nell'altro son io certo che Dio ne farà grandissima vendetta: perché li ipocriti, che sono di cotesta maniera, che mostran di fare una cosa e fannone un'altra, Dio li innodia sopra li altri peccatori.