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Giamboni, Bono
Il libro de' Vizî e delle virtudi

Capitolo XLIX. Della raunanza delli amici che fa la Fede Cristiana.

Fatta la richiesta delli amici, e sparta la novella per lo mondo che la Fede Cristiana tornava alla battaglia, vennero a lei d'ogni parte li amici, e spezialmente due Virtú, con grandissima gente; laonde fue sí grande letizia nel campo, come se ciascuno fosse di morte a vita suscitato.

E quando vidi questa allegrezza, dissi a la Filosofia: - Chi son questi segnori onde questa gente è cosí confortata, che stava in prima cosie trista? - Ed ella disse: - Quelle sono due Virtudi, le quali sono sí congiunte colla Fede, che non vale neuna cosa l'una sanza l'altra; ma insieme raunate e congiunte non è cosa neuna che da loro si difendesse. E oggimai vedrai che i fatti di questa guerra andranno tutti d'altra maniera. - E io dissi: - Come hanno nome? - Ed ella disse: - L'una s'apella Caritade, e l'altra Speranza. - E io dissi: - Ben ho già udito di queste Virtú molte volte predicare; ma dimmi, in che è la loro congiunzione cosí perfetta? - Ed ella disse: - Queste tre Virtudi, cioè Fede, Carità e Speranza, son serocchie, e nate d'una Virtú che si chiama Religione. Per la Fede si conosce Dio e crede; per la Carità s'ama e ubidisce e adora; per la Speranza si ha ferma credenza delle dette cose esser da Dio meritato. E cosie interviene che chi ha l'una di queste Virtú sanza l'altra, non li adopera neente; ma chi l'ha tutte insieme, cioè conosce e crede Idio per la Fede; e amalo e ubidiscelo e portali reverenza per la Caritade; e ha ferma Speranza da lui esser de le dette cose meritato: queste tre cose in uno uomo ragunate ha sí per bene Dio onnipotente, che quel cotale non lascia perire, ma in tutti suoi bisogni l'aiuta e fal vincitore. E cosí queste tre Virtudi che sono ora insieme raunate e sono state scevere in questa nuova guerra, quando si verranno a consigliare in su questi fatti che sono comuni tra loro, Dio onnipotente sarà in mezzo di loro; e di tutte le cose piglieranno e faranno il migliore.

E dicendo queste parole vedemmo che queste tre Virtudi si trassero da una parte a consiglio, per vedere e per pensare che sopra queste vicende avessero a fare. E diliberaro e fermaro tra loro d'eleggere di tutta loro gente dodici uomini fortissimi e savi e prodi e valentri e scalteriti di guerra, i quali, dacché la battaglia fosse cominciata, a neun'altra cosa de la battaglia intendessero ch'a confondere il signore de' nimici, cioè la Fede Pagana, e sempre le fossero a petto in qualunque parte della battaglia fosse; credendo per quella via, cioè quando il loro segnore fosse morto, tutta l'oste de' nimici mettere in isconfitta e in caccia. E secondo che diliberaro e pensaro, cosí mandaro a compimento; ed elessero dodici uomini che trovaro fortissimi e savi e iscalteriti di guerra, e appellârgli Paladini. E puosero loro in mano che facessero, cominciato la battaglia co' nimici, come di sopra avete inteso che avieno ordinato.