XLVIb. Lapo Farinata Degli Uberti a Guido Cavalcanti
Guido, quando dicesti pasturella,
vorre' ch'avessi dett'un bel pastore:
ché si conven, ad om che vogli onore,
contar, se pò, verace sua novella.
Tuttor verghett'avea piacente e bella:
per tanto lo tu' dir non ha fallore,
ch'i non conosco re né 'mperadore
che non l'avesse agiat'a camerella.
Ma dicem'un, che fu tec'al boschetto
il giorno che sì pasturav'agnelli,
che non s'avide se non d'un valletto
che cavalcava ed era biondetto
ed avea li suo' panni corterelli.
Però rasetta, se vuo', tuo motetto.