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Alighieri, Dante
Vita Nova

8

Apresso la nova transfiguratione mi giunse uno pensamento forte, lo quale poco si partia da me, anzi continuamente mi riprendea, ed era di cotale ragionamento meco: «Poscia che tu pervieni a così dischernevole vista quando tu se' presso di questa donna, perché pur cerchi di veder lei? Ecco che tu fossi domandato da·llei, che avresti tu da rispondere, ponendo che tu avessi libera ciascuna tua vertute in quanto tu le rispondessi?» E a costui rispondea un altro, umile, pensiero e dicea: «S'io non perdessi le mie vertudi, e fossi libero tanto che io le potessi rispondere, io le direi che sì tosto come io ymagino la sua mirabile bellezza, sì tosto mi giugne uno disiderio di vederla, lo quale è di tanta vertude, che uccide e distrugge nella mia memoria ciò che contra lui si potesse levare; e però non mi ritraggono le passate passioni da cercare la veduta di costei». Onde io, mosso da cotali pensamenti, propuosi di dire certe parole nelle quali, escusandomi a·llei di cotale riprensione, ponessi anche di quello che mi diviene presso di lei; e dissi questo sonnet, lo quale comincia Ciò che.

Ciò che m'incontra, nella mente more,
quand'i' vegno a veder voi, bella gioia;
e quand'io vi son presso, io sento Amore
che dice: «Fuggi, se 'l perir t'è noia!».
Lo viso mostra lo color del core,
che tramortendo ovunque pò s'appoia;
e per l'ebrïetà del gran tremore
le pietre par che gridin: Moia, moia!
Peccato face chi allora mi vede,
se l'alma sbigottita non conforta
sol dimostrando che di me li doglia
per la pietà che 'l vostro gabbo ancide,
la qual si crïa nella vista morta
degli occhi, ch'ànno di lor morte voglia.

Questo sonnet si divide in due parti. Nella prima dico la cagione per che non mi tengo di gire presso di questa donna; nella seconda dico quello che mi diviene per andare presso di lei, e comincia questa parte quivi e quand'io vi sono presso. E anche si divide questa seconda parte in cinque, secondo cinque diverse narrationi: che nella prima dico quello che Amore, consigliato dalla Ragione, mi dice quando le sono presso; nella seconda manifesto lo stato del cuore per exemplo del viso; nella terza dico sì come ogne sicurtade mi viene meno; nella quarta dico che pecca quelli che non mostra pietà di me, acciò che mi sarebbe alcuno conforto; nell'ultima dico perché altri dovrebbe avere pietà, e cioè per la pietosa vista che negli occhi mi giugne, la quale vista pietosa è distructa, cioè non pare altrui, per lo gabbare di questa donna, la quale trae a sua simile coperatione coloro che forse vedrebbono questa pietà. La seconda parte comincia quivi Lo viso mostra; la terza quivi e per l'ebrietà; la quarta Peccato fa; la quinta per la pietà.