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Alighieri, Dante
Vita Nova

11

Apresso che questa canzone fue alquanto divulgata tra le genti, con ciò fosse cosa che alcuno amico l'udisse, volontade lo mosse a pregare me che io li dovessi dire che è Amore, avendo forse per l'udite parole speranza di me oltre che degna. Onde io, pensando che apresso di cotale tractato bello era tractare alquanto d'Amore, e pensando che l'amico era da servire, propuosi di dire parole nelle quali io tractassi d'Amore; e allora dissi questo sonnet, lo quale comincia Amore e 'l cor gentile.

Amore e 'l cor gentil sono una cosa,
sì come il saggio in suo dictare pone,
e così esser l'un senza l'altro osa,
com'alma rational sanza ragione.
Falli Natura quand'è amorosa,
Amor per sire e 'l cor per sua magione,
dentro la qual dormendo si riposa
tal volta poca e tal lunga stagione.
Biltate appare in saggia donna poi,
che piace agli occhi sì, che dentro al core
nasce un disio della cosa piacente;
e tanto dura talora in costui,
che fa svegliar lo spirito d'Amore.
E simil face in donna omo valente.

Questo sonnet si divide in due parti. Nella prima dico di lui in quanto è in potentia; nella seconda dico di lui in quanto di potentia si riduce in acto. La seconda comincia quivi Biltate appare. La prima si divide in due. Nella prima dico in che suggetto sia questa potentia; nella seconda dico come questo suggetto e questa potentia siano producti in essere, e come l'uno guarda l'altro come forma materia. La seconda comincia quivi Falli Natura. Poscia quando dico Biltate appare, dico come questa potentia si riduce in acto; e prima come si riduce in omo, poscia come si riduce in donna, quivi E simil face in donna.