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Alighieri, Dante
Rime

45. Amor, tu vedi ben che questa donna

Amor, tu vedi ben che questa donna
la tua vertù non cura in alcun tempo
che suol dellaltre belle farsi donna;
e poi saccorse chellera mia donna
per lo tuo raggio chal volto mi luce,
dogni crudelità si fece donna;
sì che non par chellabbia cuor di donna
ma di qual fiera lha damor più freddo;
ché per lo tempo caldo e per lo freddo
mi fa sembiante pur comuna donna
che fosse fatta duna bella pietra
per man di quei che me ntagliasse in pietra.

Ed io, che son costante più che pietra
in ubidirti per bieltà di donna,
porto nascoso il colpo della pietra
con la qual tu mi desti come a pietra
che tavesse noiato lungo tempo,
tal che mandò al cuore, ovio son pietra.
E mai non si scoperse alcuna pietra
o da splendor di sole o da sua luce
che tanta avesse né vertù né luce
che mi potesse atar da questa pietra,
sì chella non mi meni col suo freddo
colà dovio sarò di morte freddo.

Segnor, tu sai che per algente freddo
lacqua diventa cristallina pietra
là sotto tramontana ovè l gran freddo,
e laere sempre in elemento freddo
vi si converte, sì che lacqua è donna
in quella parte per cagion del freddo;
così dinanzi dal sembiante freddo
mi ghiaccia sopra il sangue dogni tempo,
e quel pensiero che maccorcia il tempo
mi si converte tutto in corpo freddo
che mesce poi per mezzo della luce
là onde entrò la dispietata luce.

In lei saccoglie dogni bieltà luce:
così di tutta crudeltate il freddo
li corre al cuore ove non va tua luce;
per che negli occhi sì bella mi luce
quando la miro, chio la veggio in pietra
o in ognaltro ovio volga la luce.
Degli occhi suoi mi vien la dolce luce
che mi fa non caler dognaltra donna:
così fossella più pietosa donna
ver me che chiamo di notte e di luce,
solo per lei servire, e luogo e tempo.
Né per altro disio viver gran tempo.

Però, Vertù che sè prima che tempo,
prima che moto o che sensibil luce,
increscati di me, cho sì mal tempo,
entrale in cuore omai, che ben nè tempo,
sì che per te se nesca fuori il freddo
che non mi lascia aver, comaltri, tempo;
ché se mi giugne lo tuo forte tempo
in tale stato, questa gentil pietra
mi vedrà coricare in poca pietra
per non levarmi se non dopo l tempo,
quando vedrò se mai fu bella donna
nel mondo come questa acerba donna.

Canzone, io porto nella mente donna
tal che con tutto chella mi sia pietra
mi dà baldanza, ondognuom mi par freddo;
sì chio ardisco a far per questo freddo
la novità che per tua forma luce,
che non fu mai pensata in alcun tempo.