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Alighieri, Dante
Rime

31. Parole mie che per lo mondo siete

Parole mie che per lo mondo siete,
voi che nasceste poi chio cominciai
a dir per quella donna in cui errai
Voi che ntendendo il terzo ciel movete,

andatevene a lei, che la sapete,
piangendo sì chelloda i vostri guai;
ditele: Noi siam vostre, ed unquemai
più che noi siamo non ci vederete.

Con lei non state, che non vè amore,
ma gite a torno in abito dolente
a guisa de le vostre antiche suore.

Quando trovate donna di valore,
gittateveli a piedi umilemente
dicendo: A voi dovén noi fare onore.