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Alighieri, Dante
Rime

29. Voi che savete ragionar damore

Voi che savete ragionar damore,
udite la ballata mia pietosa,
che parla duna donna disdegnosa
la qual mha tolto il cor per suo valore.

Tanto disdegna qualunque la mira
che fa chinare gli occhi di paura,
però che ntorno a suoi sempre si gira
dogni crudelitate una pintura;
ma dentro portan la dolce figura
cha lanima gentil fa dir: Mercede!,
sì vertüosa, che quando si vede
trae li sospiri altrui fora del core.

Par chella dica: Io non sarò umìle
verso dalcun che negli occhi mi guardi,
chio ci porto entro quel segnor gentile
che mha fatto sentir de li suoi dardi.
E certo i credo che così li guardi
per vederli per sé quando le piace,
a quella guisa retta donna face
quando si mira per voler onore.

Io non ispero che mai per pietate
degnasse di guardare un poco altrui,
così è fera donna in sua bieltate,
questa che sente Amor negli occhi suoi.
Ma quanto vuol nasconda e guardi lui,
chio non veggia talor tanta salute,
però che miei disiri avran vertute
contra l disdegno che mi dà tremore.