II
Cominciando adunque, dico che la stella di Venere due fiate rivolta era in quello suo cerchio che la fa parere serotina e matutina secondo diversi tempi, apresso lo trapassamento di quella Beatrice beata che vive in cielo colli angeli e in terra colla mia anima, quando quella gentile donna di cui feci menzione nella fine della Vita Nova, parve primamente, acompagnata d'Amore, alli occhi miei e prese luogo alcuno nella mia mente.
E sì come è ragionato per me nello allegato libello, più da sua gentilezza che da mia elezione venne ch'io ad essere suo consentisse; ché passionata di tanta misericordia si dimostrava sopra la mia vedovata vita, che li spiriti delli occhi miei a lei si fero massimamente amici. E così fatti, dentro da me lei poi fero tale, che lo mio beneplacito fue contento a disposarsi a quella imagine.
Ma però che non subitamente nasce amore e fassi grande e viene perfetto, ma vuole tempo alcuno e nutrimento di pensieri, massimamente là dove sono pensieri contrari che lo 'mpediscano, convenne, prima che questo nuovo amore fosse perfetto, molta battaglia essere intra lo pensiero del suo nutrimento e quello che li era contrario, lo quale per quella gloriosa Beatrice tenea ancora la rocca della mia mente: però che l'uno era soccorso dalla parte della vista dinanzi continuamente, e l'altro dalla parte della memoria di dietro; e lo soccorso dinanzi ciascuno die crescea, che far non potea l'altro, comendante quella, che impediva in alcuno modo a dare indietro il volto; per che a me parve sì mirabile, e anche duro a sofferire, che io nol potei sostenere. E quasi esclamando, e per iscusare me della varietade, nella quale parea me avere manco di fortezza, dirizzai la voce mia in quella parte onde procedeva la vittoria del nuovo pensiero, che era virtuosissimo sì come vertù celestiale; e cominciai a dire:
Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete.
Allo 'ntendimento della quale canzone bene imprendere, conviene prima conoscere le sue parti, sì che leggiero sarà poi lo suo intendimento a vedere. Acciò che più non sia mestiere di predicere queste parole per le sposizioni dell'altre, dico che questo ordine che in questo trattato si prenderà, tenere intendo per tutti li altri.
Adunque dico che la canzone proposta è contenuta da tre parti principali. La prima è lo primo verso di quella: nella quale s'inducono a udire ciò che dire intendo certe Intelligenze, o vero per più usato modo volemo dire Angeli, le quali sono alla revoluzione del cielo di Venere sì come movitori di quello. La seconda è li tre versi che appresso del primo seguono: nella quale si manifesta quel che dentro spiritualmente si sentiva intra' diversi pensieri. La terza è lo quinto e l'ultimo verso: nella quale sì vuole l'uomo parlare all'opera medesima, quasi a confortare quella. E queste tutte e tre parti per ordine sono, come è detto di sopra, a dimostrare.