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Giamboni, Bono
Il libro de' Vizî e delle virtudi

Capitolo LXII. Delle parole che dice la Filosofia per andare a le Virtú, per compiere il viaggio.

Tornate nell'oste le Virtú e abbandonato il campo là ove le battaglie si facíeno, disse la Filosofia: - Figliuolo mio, fatte sono le battaglie tra' Vizî e le Virtú; sola è rimasa quella della Fede Cristiana co la Fede Pagana per racquistare la terra d'oltremare. Ma questa guerra è ammannata gran tempo di durare, Perché la gente che tiene co la Fede Pagana è maggior gente che la nostra; anche ha di là da mare rei e pericolosi passi, per certi fiumi che si convengon passare, e havvi certe province con istrette e pericolose intrate a cagione di montagne; e sopra tutto è ancora perché la Fede Cristiana ha di Roma fatto suo capo, e la gente d'oltremare vuol gran male a' Romani, perché fur già segnoreggiati da loro, e fecero loro dura e aspra segnoria: e però hanno presa la Fede Pagana molto tenacemente, e vorrebbe catuno di loro anzi morire che la Fede Pagana perdesse, non tanto per tema di Dio, quanto per cagion de' Romani, perché hanno paura che la Fede Cristiana non li rimettesse in lor podestà per le dette cagioni. E anche assai richiederà quella guerra gran gente e molto navilio e grandissime spese; e però non si farà a questi tempi, ma predicherassi in prima la Croce, e ricoglierassi il decimo di tutti i Cristiani; e le Virtudi si partiranno, e torneranno al tempo chente porranno tra loro,

- Onde montiamo a cavallo e andiamo alle Virtú mentre che sono insieme raunate, e compiamo nostro viaggio; perché ci sarebbe piú duro ad andarle caendo per lo mondo, dacché fossero partite.