XLIIIa. Gianni Alfani a Guido Cavalcanti
Guido, quel Gianni ch'a te fu l'altr'ieri
salute, quanto piace alle tue risa,
da parte della giovane da Pisa
che fier d'amor me' che tu di trafieri.
Ella mi domandò come tu ieri
acconcio di servir chi l'hae uccisa,
s'ella con lui a te venisse in guisa
che nol sapesse altre ch'egli e Gualtieri;
sicché <l>i suo' parenti da far macco
non potesse già ma' lor più far danno
che dir: «Mendate» da la lungi «scacco!».
Io le rispuosi che tu sanza inganno
portavi pien di ta' saette un sacco,
che gli trarresti di briga e d'afanno.